Molti sono coloro che si dedicano ad attività creative ed artigianali che possono essere raggruppate sotto il nome di “hobbistica”, ma non tutti conoscono a pieno la normativa a riguardo, nel caso si vogliano vendere i  propri prodotti e le proprie creazioni (vendita tra privati). Che si tratti di dipinti, di gioielli o di piccole opere di artigianato, queste passioni sono sicuramente interessanti, tengono la mente allenata, regalano soddisfazioni e, non da meno, possono rivelarsi forme di guadagno.




Per vendere le proprie opere però, bisogna essere a conoscenza della normativa fiscale vigente relativa alla vendita tra privati: questa non può essere difficile da interpretare, ecco perché oggi vogliamo aiutarti con la nostra semplice guida per capire meglio di cosa si tratta.Vendita tra privati: come si definisce un hobbista?


Esistono diverse normative regionali che regolano le attività hobbistiche, ma innanzi tutto dobbiamo partire da 3 elementi fondamentali per definire la vendita tra privati.

 

Vendita tra privati: come si definisce un Hobbista

 

  1. I ricavi che derivano dall’attività non possono superare i 5000€ all’anno.
  2. L’attività è svolta in maniera occasionale, senza vincolo di subordinazione. Il vincolo generale è di non svolgere l’attività per più di 30 giorni all’anno, anche se le tempistiche possono variare da regione a regione
  3. Il valore degli oggetti che questi vende, baratta, scambia, espone, non supera il valore di 250€ (in alcune regioni, questa quota scende fino a 100€)

 

Il rilascio dello scontrino

 

Hai constatato che ricadi nella categoria degli hobbisti, ora la domanda è: come posso vendere le mie creazioni? La risposta è molto semplice, basta rispettare poche semplici regole infatti per essere in regola con l’amministrazione fiscale. Innanzitutto, gli hobbisti che vogliono vendere i loro prodotti non hanno l’obbligo di rilasciare lo scontrino fiscale se si tratta di vendita tra privati. Se invece il committente ha la partita Iva, il pagamento deve essere effettuato in ritenuta d’acconto (pari al 20% del compenso): la ricevuta deve essere emessa all’atto della vendita, apponendo una marca da bollo del valore di 2€ nel caso in cui l’importo superi i 77,47€. Le ricevute emesse vanno conservate con cura: grazie a queste infatti l’hobbista può capire se dovrà predisporre la dichiarazione dei redditi oppure no.

Dove Vendere

 

Puoi vendere le tue creazioni nei mercatini appositi, i quali sono organizzati nella maggior parte dei casi dai comuni stessi. In caso di controlli, bisogna poter presentare tutta la documentazione necessaria per esibire e vendere i propri prodotti:

  • Tesserino degli hobbisti, una tessera di riconoscimento che viene rilasciata dalla provincia o dal comune di appartenenza. Bisogna vedere la normativa del comune in questione per quanto riguarda il rilascio, ma in via generale ha una validità di 5 anni, anche non consecutivi, ed il costo varia in base alla regione
  • Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, o in altre parole, denunzia dell’inizio dell’attività di esposizione e vendita delle proprie opere senza necessità di autorizzazione amministrativa
  • Documentazione aggiuntiva, alcuni Comuni, ad esempio, richiedono di presentare una documentazione specifica per attestare il pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico.
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Altre modalità di vendita: internet e temporary store

 

La normativa regionale che regola le vendite degli hobbisti è molto complessa e varia da regione a regione, ad esempio in alcuni casi non è possibile esporre i prezzi dei propri prodotti, altre volte il numero massimo di mercatini al quale l’hobbista può partecipare varia. Un’alternativa alla formula dei mercatini è quella del temporary shop, una sorta di negozio temporaneo aperto solo per 30 giorni all’anno: questo rende gli adempimenti amministrativi molto più semplici.

Un’altra alternativa molto diffusa e che sta prendendo sempre più piede è quella della vendita online, ma anche qui bisogna fare attenzione. L’hobbista infatti non può creare il proprio sito internet sul quale pubblicizzare e vendere i propri prodotti (in questo caso verrebbe considerato a tutti gli effetti un commerciante, con gli obblighi contabili ed amministrativi che ne derivano), ma può vendere affidandosi ad un marketplace (come ad esempio eBay o Etsy), ovvero ad un sito già esistente dove diversi venditori possono offrire i propri prodotti. Anche in questo caso le tempistiche sono fondamentali: se la vendita è organizzata e abituale, è necessaria l’apertura della partita Iva.

Sei un hobbista anche tu e ti piacerebbe vendere le tue creazioni? Condividi con noi la tua esperienza e raccontaci il tuo approccio alla normativa vigente!

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