L’IVA ( Imposta sul Valore Aggiunto) è un’imposta generale sui consumi, calcolata solo sull’incremento di valore che un bene o un servizio acquista a ogni passaggio economico (valore aggiunto), a partire dalla produzione fino ad arrivare al consumo finale.

L’Unione Europea ha decretato che per il soggetto passivo – ad esempio l’imprenditore o il professionista – l’IVA resta neutrale o meglio, si può detrarre l’imposta pagata sugli acquisti di beni e servizi effettuati nell’esercizio d’impresa. Ovviamente, se i beni e i servizi acquistati sono per uso privato o personale, la detrazione non può essere richiesta anche se questi beni sono destinati ai propri collaboratori.

Una deroga alla norma UE stabilisce che l’IVA detraibile sui veicoli è limitata al 40% e riguarda tutti i veicoli ad eccezione delle macchine agricole. Quindi, quando un’azienda mette a disposizione di un dipendente un proprio veicolo, può detrarre fino al 40% dell’IVA pagata all’acquisto della stessa. Il limite è pensato per far fronte al fatto che le auto aziendali  ad uso promiscuo (ovvero sia personale che lavorativo) sono molto comuni e viene infatti rimosso sui veicoli ad uso esclusivamente aziendale.

Nella maggior parte dei casi, risulta veramente complicato calcolare quando l’autovettura viene usata per uso aziendale o personale dal dipendente. Proprio per questo l’Italia ha chiesto già nel 2006 una deroga alla norma.

Allo stesso modo della detrazione relativa all’acquisto si possono detrarre i costi relativi a manutenzione, transito stradale del veicolo, rifornimento carburante e acquisto di lubrificanti. Grazie alla deroga richiesta dall’Italia, fino al 31 Dicembre 2019, la detrazione del 40% rimane forfettaria, ovvero non sarà possibile richiedere una percentuale maggiore.

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Detrazioni IVA: le diverse detraibilità

 

Andiamo a vedere più in dettaglio le detrazioni IVA per il 2019 e i diversi casi possibili.

Per iniziare, notiamo che, ai fini IVA, sono state rimosse le distinzioni fra falsi autocarri e autocarri, autovetture e autoveicoli per trasporto promiscuo ed è stato eliminato anche il collegamento alla classificazione legata al Codice della Strada.

I veicoli per trasporto di beni o persone superiori ai 35 quintali o con almeno 9 posti a sedere, veicoli agricoli o altri veicoli di produzione, sono soggetti ad una detrazione IVA del 100%.

I veicoli inferiori a 35 quintali o con meno di 9 posti a sedere rimangono invece soggetti alla detrazione limitata del 40%. Uno dei cambiamenti collegati a questa classificazione è che gli autocarri di piccole dimensioni, che fino a poco fa erano detraibili al 100%, rientrano ora in questa seconda categoria a meno che non si riesca a dimostrare che l’utilizzo della stesso è esclusivamente aziendale.

Gli unici veicoli che non sono detraibili sono i motocicli superiori ai 350 cc di cilindrata.

 

Detrazioni IVA: novità per il 2018 / 2019

 

Una dei cambiamenti per il 2018 riguarda il super ammortamento: da quest’anno sono esclusi tutti i veicoli ad uso promiscuo, quelli esclusivamente strumentali all’attività o ad uso pubblico ed anche tutti quelli a deducibilità limitata.

La novità maggiore riguarda i rifornimenti carburante. Da Gennaio 2019 le schede carburante diventeranno obsolete e dovranno essere sostituiti da una fattura elettronica emessa al momento dell’acquisto. Fino a Gennaio, si continueranno ad applicare le detrazioni vigente al momento, ovvero del 40% o 100% a seconda del tipo e uso della vettura a cui è collegata la scheda carburante.

Una volta entrata in vigore la fattura elettronica, sarà necessario trovare un modo per ricollegare la targa del veicolo che ha effettuato il rifornimento per riconciliare le fatture in modo adeguato. L’Agenzia delle Entrate non obbliga le stazioni di servizio ad indicare la targa nelle nuove fatture elettroniche. La soluzione migliore presente sul mercato è quella delle carte carburante prepagate.

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Breve riepilogo delle deducibilità dei costi legati alle autovetture.

 

Per gli autocarri superiori ai 35 quintali, oltre al 100% dell’IVA, si potranno dedurre anche le spese collegate ai pedaggi.

Per vetture e autocarri sotto i 35 quintali, il costo può venire ammortizzato al 20% e così anche per le spese di utilizzo. Nel caso in cui si riuscisse a certificare un uso esclusivamente aziendale, entrambe le deduzione potranno raggiungere il 100%.

Se le vetture sono date in usufrutto ai dipendenti con un pagamento di un corrispettivo, si può ammortizzare il 70% di costi e spese d’impiego senza altri limiti.

Per la categorie di agenti e rappresentanti esistono norme speciali: essi potranno dedurre il 80% dell’IVA sia all’acquisto che sulle spese di utilizzo. Il limite di spesa per l’acquisto di autovetture è fissato a 25.822,84 euro.

Nel caso di soci dell’azienda che non vengono qualificati strettamente come amministratori, lavoratori autonomi o dipendenti, la deducibilità sarà del 20% sia al momento dell’acquisto che sui costi di impiego. Da ricordare però che, le auto assegnati ai soci, generano un reddito diverso che va tassato correttamente e può portare l’obbligo di comunicarne l’uso e l’acquisto all’Agenzia delle Entrate.