Rapina Tassista di Bari: i profili social dei due aggressori presi di mira

Rapina Tassista di Bari

Un grave episodio di violenza ha scosso la città di Bari nella serata dell’8 dicembre 2024, dove un giovane tassista trentenne è stato vittima di una brutale rapina da parte di due individui. La notizia ha subito fatto il giro dei social, provocando una reazione violenta contro i profili dei presunti aggressori.

La dinamica della rapina: un’imboscata premeditata

La rapina si è verificata intorno alle ore 20:30, in una zona periferica di Bari. Il tassista, un ragazzo di trent’anni conosciuto in città per la sua serietà e disponibilità, ha intercettato per una corsa  due giovani clienti, apparentemente normali. Giunto a destinazione, però, la situazione è precipitata.

Secondo il racconto della vittima, uno dei due passeggeri avrebbe estratto un coltello di 21 centimetri, intimandogli di consegnare il denaro in suo possesso. Nel tentativo di difendersi, il tassista è stato raggiunto da 20 coltellate causandogli 120 punti di sutura.

“Non ho avuto il tempo di reagire,” ha dichiarato la vittima. “Sono rimasto scioccato, ho temuto il peggio”.

Fuga e identificazione dei responsabili

Dopo aver abbandonato il tassista ferito, i due aggressori si sono dileguati a piedi, ma grazie alle telecamere di videosorveglianza presenti in zona e del taxi, sono stati presto identificati. Le immagini, chiare e dettagliate, hanno permesso alla polizia di riconoscere i colpevoli: si tratta di due giovani con precedenti penali.

Reazione social: profili degli aggressori presi di mira

Non appena la notizia si è diffusa, la reazione del popolo del web non si è fatta attendere. I profili social dei due presunti rapinatori sono stati presi d’assalto da centinaia di utenti, che hanno iniziato a pubblicare insulti e minacce. In pochi minuti, le loro foto e informazioni personali sono diventate virali, alimentando un vero e proprio linciaggio mediatico. Questi i due profili presi di mira:

https://www.facebook.com/angela.devincenzo.18

https://www.facebook.com/vulcano.barber
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La rabbia degli utenti: “Giustizia subito!”

Sui social network, molti commentatori hanno espresso indignazione per l’accaduto, chiedendo pene severe per i due aggressori. Alcuni utenti hanno scritto:

  • “Vergogna! Un ragazzo che lavora onestamente, aggredito da delinquenti. Giustizia subito!”
  • “Basta violenza! Devono pagare per quello che hanno fatto”
  • “Serve più sicurezza per chi lavora di notte. Questi episodi sono inaccettabili.”

Tuttavia, questa reazione solleva anche un problema: il confine tra la giustizia e il giustizialismo mediatico. Alcuni esperti hanno sottolineato come l’assalto social possa portare a conseguenze legali e personali anche per chi partecipa al linciaggio.

La situazione del tassista: paura e voglia di giustizia

Il giovane tassista, che ha preferito restare anonimo, ha dichiarato di voler continuare il proprio lavoro, nonostante la paura provata quella notte. “Non voglio arrendermi, ma serve più sicurezza per noi tassisti,” ha spiegato.

Secondo alcune associazioni di categoria, gli episodi di aggressioni contro i lavoratori notturni sono in costante aumento. Si chiedono misure di protezione più efficaci, come l’installazione obbligatoria di telecamere a bordo e collegamenti diretti con le forze dell’ordine.

Il ruolo delle autorità e l’appello alla calma

Le forze dell’ordine stanno proseguendo le indagini, e i due aggressori rischiano pesanti accuse, tra cui rapina aggravata e lesioni personali. Nel frattempo, la polizia ha invitato i cittadini a non farsi giustizia da soli e a evitare comportamenti che possano configurarsi come diffamazione o minaccia online.

“Capisco la rabbia della gente,” ha dichiarato un rappresentante delle autorità locali, “ma la giustizia deve seguire il suo corso. Lasciamo che siano i tribunali a decidere le pene appropriate.”

Un episodio che fa riflettere

La rapina ai danni del tassista trentenne di Bari non è solo un caso di cronaca nera, ma un simbolo delle sfide che la società contemporanea si trova ad affrontare: dalla violenza nelle periferie alla rabbia incontrollata sui social media.

È fondamentale, oggi più che mai, trovare un equilibrio tra la voglia di giustizia e il rispetto delle regole, per evitare che la violenza generi altra violenza.

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