Specialmente negli ultimi anni, il mercato del lavoro nostrano ha subito profonde trasformazioni, caratterizzate dalla crescente digitalizzazione, dalla globalizzazione dei servizi e dalle nuove esigenze legate alla sostenibilità ambientale. Questo panorama in evoluzione ha determinato l’emergere e il consolidarsi di specifiche figure professionali, sia tradizionali sia innovative. Un’analisi approfondita permette di comprendere i settori su cui conviene puntare oggi e nei prossimi anni, sia per chi cerca occupazione sia per chi intende riconvertire le proprie competenze.
Secondo studi di Anpal e Unioncamere, tra il 2021 e il 2025 il mercato potrebbe esporre un fabbisogno di oltre 1 milione di giovani laureati e quasi 1,5 milioni di diplomati, a fronte di un mercato in rapida espansione. Contestualmente, Adecco stima tra il 2025 e il 2028 l’esigenza di 3,4–3,9 milioni di nuove assunzioni, trainate in particolare da servizi, IT e ambiente. Istat, a febbraio 2025, riporta inoltre un tasso di occupazione al 63 %, in aumento, mentre la disoccupazione giovanile si attesta al 16,9 %.
Professioni in crescita nell’era digitale
La trasformazione digitale è uno dei principali motori del cambiamento e ha portato alla ribalta alcune figure professionali. Tra queste:
- Ingegneri dell’intelligenza artificiale, esperti nell’ideazione e nell’implementazione di algoritmi complessi nei settori di finanza, sanità e manifattura;
- Cyber Security Engineer, professionisti specializzati nella protezione di infrastrutture critiche da attacchi informatici;
- Data Specialist e Supply Chain Analyst, figure strategiche nel gestire flussi informativi e logistici, fondamentali per le aziende orientate alla resilienza e all’ottimizzazione.
- Live Commerce Manager ed E‑commerce Growth Specialist, nuovi profili legati alla crescita del commercio online e alla promozione di prodotti via streaming, in forte espansione all’inizio 2025.
LinkedIn ha classificato queste professioni tra le più richieste nel 2025, con forti prospettive occupazionali in grandi centri come Milano, Roma e Torino.
Settori tradizionali e attività di servizio
Nonostante la spinta tech, il cuore dell’occupazione italiana resta nei servizi tradizionali e nel manifatturiero qualificato:
- Addetti al turismo e travel consultant, figura che si posiziona al primo posto nelle classifiche di LinkedIn per le città turistiche;
- Operatori e tecnici nell’edilizia, sempre richiesti nel comparto delle costruzioni;
- Operatori sociosanitari e del settore educativo, professioni legate alla cura della persona in ascesa tra diplomati e laureati;
- Commessi, addetti alla ristorazione e figure nel retail, ancora parte fondamentale dell’economia dei servizi .
I settori delle energie rinnovabili e della logistica rappresentano ulteriori aree in forte crescita, grazie agli investimenti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alla sostenibilità ambientale .
Economia della flessibilità e gig economy
Parallelamente, cresce la cosiddetta gig economy, ovvero l’economia on-demand basata su prestazioni occasionali e lavoro a chiamata via app. Nel 2024, più di 2,2 milioni di italiani – tra rider, factotum digitali e freelance – hanno generato reddito tramite piattaforme digitali.
- Rider, legati a servizi di consegna cibo e pacchi, spesso reclutati con forme flessibili come partita IVA o contratti occasionali;
- Freelance del digitale, che lavorano su progetti SEO, marketing, content creation, formazione a distanza e consulenza online.
Queste attività portano benefici in termini di autonomia, ma espongono anche a precarietà e instabilità, spingendo il dibattito pubblico su una maggiore tutela e regolamentazione .
Lavori nella somministrazione e agenzie per l’impiego
Il ricorso a agenzie per il lavoro – per staff leasing, somministrazione e ricollocazione – è una costante. Nel 2023, circa un milione di persone ha avuto almeno un contratto in somministrazione, la metà con meno di 34 anni.
Questa modalità, se da un lato garantisce retribuzione e diritti, dall’altro è associata a forme contrattuali come il lavoro a termine, mettendo nuovamente in luce questioni di stabilità occupazionale.
Lavorare nelle sale scommesse tradizionali e nei casinò fisici e online
Un ambito lavorativo spesso trascurato ma comunque presente su tutto il territorio, è rappresentato dalle sale scommesse, casinò e gaming hall. Queste realtà offrono ruoli variegati, tra cui operatore di sala, addetto alle terminali, manutentore tecnico e figure di assistenza alla clientela o alla gestione operativa interna. In diverse regioni – come Campania, Emilia‑Romagna e Lombardia – esistono centinaia di annunci per queste posizioni .
Pur trattandosi di occupazioni stabili in taluni contesti, all’interno delle dinamiche aziendali l’attenzione si concentra su aspetti tecnici – dalla gestione dei terminali alla sicurezza – e relazionali – assistenza, controllo e supporto al cliente. Sotto il profilo online, tra le fonti comparative più frequentate per orientarsi compare in questo cosmo virtuale troviamo anche https://www.casinoonlineaams.com, in cui si possono ottenere anche utili informazioni sulle dinamiche del settore..
Per quanto riguarda i casinò fisici – come Campione d’Italia – offrono profili tecnici specifici:
- Manutentori elettrici, addetti a sistemi di sicurezza, illuminazione e apparecchiature da gioco;
- Addetti bar e ristorazione, professionisti abituati a lavorare su turni e nei weekend, spesso in contesti b2b e retail;
- Presentatori di bingo o animatori di sale, figure che richiedono capacità di interazione e gestione del pubblico .
Anche in questo ambito, il focus è sulla professionalità: garantire un ambiente sicuro, accogliente e conforme alle normative, senza indiretta o diretta promozione del gioco d’azzardo.
Un mercato diversificato e sempre più in evoluzione
Il mercato del lavoro 2025 in Italia mostra un mosaico professionale ricco e articolato. I settori digitali e tecnologici – dall’AI alla cybersecurity – rappresentano le scommesse più innovative, ma non si esauriscono in queste aree: tradizione, servizi, logistica, costruzioni e reti della gig economy continuano a occupare una buona fetta del tessuto occupazionale.
Anche i lavori nelle sale scommesse e nei casinò hanno un ruolo significativo, offrendo opportunità concrete, soprattutto a livello locale, pur escludendo ogni lusinga verso il gaming. La varietà di esperienze possibili – dai tecnici ai baristi, dai manutentori agli operatori di sala – dimostra quanto sia ampia l’offerta professionale.
In questo contesto, il lavoratore ha davanti a sé due opzioni: specializzarsi verso le professioni emergenti, puntando su formazione continua, o orientarsi verso settori consolidati in cui le competenze tradizionali restano molto richieste. Competenze digitali, capacità relazionali e attitudine all’apprendimento rapido rappresentano gli asset vincenti di questi anni.
In definitiva, il mercato del lavoro italiano è vivace e multidimensionale: chi saprà leggere i segnali tecnologici e sociali potrà cogliere le opportunità con maggior consapevolezza.