Bitcoin Aumento della Tassazione al 42%: Il 16 ottobre 2024, durante la presentazione della manovra finanziaria, il viceministro dell’economia e delle finanze Maurizio Leo ha annunciato un piano di aumento della tassazione sulle plusvalenze generate da Bitcoin e altre criptovalute.
L’intenzione è di innalzare l’aliquota dal 26% attuale fino al 42% per i guadagni superiori a 2.000 euro.
Perché il Governo Vuole Aumentare la Tassazione su Bitcoin e Criptovalute?
Attualmente, la tassazione sulle plusvalenze da criptovalute in Italia è del 26%, applicata ai guadagni che superano i 2.000 euro. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2025, il Governo sta considerando di aumentare questa aliquota al 42%, rendendo il mercato delle criptovalute uno degli asset finanziari più costosi in termini di tasse.
Questa misura sarebbe finalizzata a generare maggiori entrate fiscali in un contesto in cui le criptovalute stanno diventando sempre più popolari, ma allo stesso tempo viene vista come una potenziale minaccia per gli investitori e le aziende legate al settore crypto.
Reazioni del Mercato e Preoccupazioni per gli Investitori
Le dichiarazioni del viceministro Leo hanno sollevato diverse preoccupazioni tra gli addetti ai lavori. Gianluca Sommariva, CEO di Hodlie, ha espresso forti perplessità, sottolineando come l’aumento della tassazione possa penalizzare soprattutto i piccoli investitori.
Con una tassazione del 42%, le criptovalute in Italia rischierebbero di diventare poco attraenti, portando molte aziende e investitori a cercare alternative in Paesi con una tassazione più vantaggiosa.
Un’altra voce autorevole, Ferdinando Ametrano, CEO di CheckSig, ha confermato che questa misura potrebbe accelerare la fuga di capitali dal mercato crypto italiano, proprio mentre le rilevazioni dell’OAM indicano che il numero di vendite di criptovalute in Italia supera quello degli acquisti.
Impatto sulle Aziende e Investitori
Il timore principale è che questa nuova tassazione possa spingere molte startup tecnologiche e finanziarie a trasferirsi all’estero, specialmente quelle che operano nel settore delle criptovalute. Le aziende potrebbero optare per Paesi che offrono una regolamentazione fiscale più favorevole, lasciando l’Italia a dover affrontare una perdita di innovazione e capitali.
Mentre gli investitori istituzionali potrebbero essere in grado di eludere questa tassazione tramite strumenti finanziari come gli ETF e i derivati, gli investitori privati e le piccole imprese si troverebbero a dover fronteggiare un significativo aumento dei costi.
Conclusioni
L’aumento della tassazione sulle criptovalute rappresenterebbe un momento critico per l’economia digitale in Italia. Il Governo sta cercando di monetizzare il crescente interesse verso il mondo delle crypto, ma il rischio è che questa mossa possa portare a una fuga di investitori e aziende dal Paese.
Non ci resta che attendere per vedere se queste intenzioni si trasformeranno in realtà e quali effetti avrà questo aumento fiscale sul mercato.