La sicurezza sul posto di lavoro dipende anche dall’abbigliamento che si indossa. Il riferimento normativo in materia è rappresentato dal Decreto Legislativo n. 81 del 2008, il cosiddetto Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, che con la sua entrata in vigore – avvenuta nel maggio del 2008 – ha preso il posto della precedente normativa 626, che è stata abrogata. Il decreto stabilisce che la sicurezza venga organizzata in modo da favorire le misure di protezione e di prevenzione collettiva, rimuovendo al tempo stesso qualsiasi genere di rischio riscontrabile all’interno dell’ambiente lavorativo. Ringraziamo EuroHatria (https://www.eurohatria.com/it ), da sempre al fianco delle  aziende e dei lavoratori per vestire la massima sicurezza sul lavoro, che ci aiutato a fare luce sulla normativa vigente  e stendere questo contenuto.

 

 

Abbigliamento per la sicurezza sul lavoro: le novità del decreto

 

Rispetto alla normativa 626, le novità di maggior rilievo del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro riguardano la revisione del sistema delle sanzioni, che è stato contraddistinto da un evidente inasprimento, e la rivisitazione delle attività di vigilanza, in un’ottica di miglior coordinamento. Inoltre, è stato previsto un ampliamento dei campi di applicazione delle disposizioni relative alla sicurezza sul lavoro, con l’introduzione di nuove modalità da rispettare per la redazione del documento unico di valutazione dei rischi e il finanziamento delle azioni formative e promozionali per la sicurezza. Al tempo stesso, si è lavorato per alleggerire gli adempimenti di carattere burocratico che devono essere messi in atto dalle imprese.

 

L’impiego dei dispositivi di protezione individuale

 

Per quanto concerne l’abbigliamento per la sicurezza sul lavoro, esso è vincolato all’impiego di dispositivi di protezione individuale, il cui utilizzo è subordinato all’accertamento dell’attuazione degli accorgimenti di carattere organizzativo e tecnico finalizzati alla rimozione o alla limitazione dei fattori di rischio. L’articolo 75 del Testo Unico è quello che disciplina l’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione individuale, che devono essere adottati in tutte le circostanze in cui non è possibile ridurre o evitare i rischi attraverso metodi di riorganizzazione del lavoro, mezzi di protezione collettiva o misure tecniche di prevenzione.

 

Le norme da seguire

 

Le caratteristiche dei dispositivi di protezione individuale devono essere conformi a quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 475 del 1992: per questo motivo all’atto di acquisto il datore di lavoro è tenuto a verificare e a controllare la disponibilità della documentazione prevista, con la nota informativa, la marcatura CE e la dichiarazione di conformità da parte del produttore. La nota informativa, nello specifico, deve includere le istruzioni che riguardano la manutenzione, il deposito, la revisione, la pulizia e l’utilizzo: i dipendenti devono essere sottoposti a un addestramento specifico in proposito. Vale la pena di ricordare che da solo il requisito della certificazione CE non basta per garantire l’idoneità di un dispositivo di protezione individuale, le cui caratteristiche – pertanto – devono essere confrontate con quelle richieste dal contesto in cui viene svolta la mansione lavorativa.

 

Gli obblighi del datore di lavoro

 

Il datore di lavoro è tenuto ad attuare la valutazione dei rischi e l’identificazione dei dispositivi di protezione individuale (abbigliamento per la sicurezza sul lavoro), eventualmente richiedendo la collaborazione del medico del lavoro e/o del responsabile del servizio di protezione e prevenzione. Il loro compito è quello di identificare le caratteristiche che i dispositivi di protezione individuale devono avere per essere adeguati ai rischi presenti nell’ambiente di lavoro. Ciò vuol dire che prima di considerare i dispositivi di protezione individuale in qualità di elementi in grado di limitare i rischi, è indispensabile controllare che siano stati messi in atto tutti gli accorgimenti organizzativi e tecnici necessari a eliminare i rischi stessi.

 

Gli obblighi dei dipendenti

 

Mentre il datore di lavoro ha l’obbligo di indicare le condizioni nelle quali devono essere usati i dispositivi di protezione individuale, anche in funzione delle istruzioni di impiego che sono riportate nella nota informativa, i lavoratori sono tenuti a usare i dispositivi secondo le indicazioni del datore di lavoro, non modificare i dispositivi di cui entrano in possesso e averne cura segnalando i loro eventuali difetti o guasti. La norma UNI 10720, a proposito della manutenzione e della conservazione, specifica la necessità di tenere un registro ad hoc da predisporre nella valutazione dei rischi.

 

Che cosa è la certificazione

 

La certificazione non è altro che l’atto attraverso il quale si attesta che il prodotto preso in considerazione presenta i requisiti e le caratteristiche essenziali che sono previsti dalle norme tecniche di riferimento e dalla direttiva europea. Tale attestazione proviene da un organismo indipendente, e prevede l’apposizione della marcatura CE. Gli utenti che andranno a usare il prodotto (in questo caso l’abbigliamento da lavoro) potranno contare, proprio grazie alla certificazione, sulla disponibilità di informazioni riguardanti i valori prestazionali e la categoria di appartenenza del prodotto.

Con questa Guida finalmente sei a conoscenza di tutti i dettagli relativi all’abbigliamento per la sicurezza sul lavoro. Se trovi queste indicazioni utili utilizza i pulsanti Social per condividerli con parenti e amici.