THE MORE WE SHARE, THE MORE WE HAVE! Molti di voi saranno già incappati più e più volte in questa nota citazione di Leonard Nimoy, ma quanti di voi hanno mai pensato al suo reale significato e alle sue implicazioni?
Con molta onestà ammetto di non averci mai riflettuto a fondo. Finchè… Tabbid docet!
Si perchè: sei alla ricerca di qualche lavoretto per arrotondare lo stipendio? Semplice desiderio di renderti utili facendo per gli altri ciò che meglio ti riesce? Tabbid!
Sei troppo indaffarato e schiacciato nella tua routine casa-lavoro-famiglia da aver accantonato nel dimenticatoio una miriade di lavoretti che avresti magari voluto fare in casa? O in giardino? Oppure semplice pigrizia? Tabbid!
Ma non voglio fare, anche se se lo meriterebbe, un semplice elogio a questo nuovo e ingegnoso social network. Quello che mi interessa è il contestualizzarlo e inserirlo in un panorama molto più ampio, panorama da cui trova, ovviamente, non solo la sua forza, ma anche la sua stessa motivazione e ragion d’essere.
Lo sapevate che “Rachel Botsman, the author of a book on the subject, says the consumer peer-to-peer rental market alone is worth $26 billion. (The Economist)”?
Beh nemmeno io, ma “The Economist” sembra essere un’autorità nel campo e i suoi dati vanno pertanto presi come oro sceso in terra o come… o come preferite.
Ma togliendo per un attimo il tono scherzoso cerchiamo di capire il potere della Sharing Economy e i vantaggi che può portare nella vita e nelle tasche di tutti noi.
Si perché come emerso, sempre da uno studio di “The Economist”, si tratta di un fenomeno nato, non a caso, dalla necessità economica e dalla crisi che stiamo attraversando. Ma al di là della crisi, come scrive Rachel Botsman (autrice di What’s Mine Is Yours: The Rise Of Collaborative Consumption), “la sharing economy è in realtà un paradigma molto più dirompente, incentivato dall’esplosione delle tecnologie digitali, in cui l’accesso prende il sopravvento sul possesso”.
Il motivo di tutto questo successo? Basta guardare ai vantaggi che può portare non solo all’economia di un paese, ma anche al singolo:
- beneficio economico: risparmio, guadagno e possibilità di fare impresa;
- beneficio concreto: facilitazione, servizio e risparmio di tempo;
- beneficio emotivo: condivisione valoriale, innovatività e altruismo;
- beneficio intimo: socializzazione, arricchimento e espressività;
- beneficio esperenziale: immersione, sperimentazione e unicità;
(Fonte: Duepuntozero research)
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