Oggi vogliamo parlarti dell’elimina code.

Partiamo da un presupposto: l’Associazione Italiana a Difesa dei Consumatori, il Codacons, ha stimato che gli italiani perdono in media 400 ore all’anno per fare la fila e sbrigare pratiche amministrative in genere.

 

Considerando che, come sappiamo, “il tempo è denaro”, sembra che tutto questo tempo abbia un valore economico pari a circa 40 miliardi di euro. Anche l’ISTAT aveva diffuso già tempo fa uno studio secondo cui è in continuo aumento il numero di coloro che attendono tempi superiori ai 20 minuti negli uffici vari.

 

Elimina code: evoluzione nel tempo

 

Tutto ciò, nonostante, comunque, un sistema di elimina code presente da decenni in ogni ambito pubblico, dall’ufficio postale all’azienda territoriale sanitaria, alla banca e non solo.

Gestioni semplici, regolamentate da meccanismi multifunzione, studiati per organizzare l’afflusso delle persone in situazioni o luoghi affollati, ed in presenza di lunghe file.

Negli anni si sono ovviamente evoluti a livello di prestazioni, passando da impianti mono sportello a multi servizio, tramite erogatori di tickets, visori per sportelli, software gestionali. Sono senza dubbio un’ottima soluzione anche per supermercati, e per molti altri settori.

Vero è, però, che questi sistemi si rivelano utilissimi più che per “eliminare” la coda, per regolarizzarla: non a caso, infatti, prima della loro introduzione, si assisteva a continue discussioni fra la clientela in coda sulla priorità di accesso, senza possibilità, molto spesso, di un elemento probatorio che assicurasse di chi fosse effettivamente la precedenza.

 

Il lavoro del Codista

 

Una nuova funzionalità, sempre più estesa a livello di uffici pubblici ed ospedalieri, che tende effettivamente ad annullare le attese, basata sull’accesso ad una pagina web, è la gestione degli appuntamenti.

Si tratta di un servizio di prenotazione per il quale è sufficiente una comune connessione internet. Il consumatore, collegandosi al sito dell’azienda interessata, inserisce i propri dati per la prenotazione, ricevendo una conferma tramite mail o WhatsApp, che funge da ticket, con i dati dell’appuntamento.

In questo modo, ci si presenta alla struttura nel giorno e all’orario previsto, senza attese, ritardi o discussioni né per la struttura né per l’utente.

Ma la vera novità è una nuova professione, riconosciuta a tutti gli effetti grazie al suo dedicato CCNL, brevettata dal suo inventore, il dottor Giovanni Cafaro, salernitano residente a Milano, una laurea in Scienze della Comunicazione e un Master in Organizzazione Aziendale e Risorse Umane conseguito presso l’Università Bocconi: stiamo parlano del “codista”.

Un’idea innovativa che si basa su un principio molto semplice: aspettare in fila per conto terzi! Qualcuno potrebbe obiettare che da sempre, chi se lo può permettere, assume qualcuno per passare molto tempo per spedire un pacco, o pagare una bolletta o prenotare un esame medico.

L’innovazione di Cafaro (codista) sta però nella regolamentazione giuridica. Riconoscere la professione tramite il Contratto di Lavoro standardizzato e depositato, consente regole precise come il salario (minimo lordo di 10 euro all’ora), la copertura assicurativa contro gli infortuni, lo straordinario e le ferie.

La professione sta prendendo sempre più piede, specie ovviamente nelle grandi città, in cui è possibile chiamare regolarmente il codista per tempi determinati (anche un’ora, un giorno, una settimana o un mese), così come, invece, si può decidere di assumerli a tempo indeterminato, con una regolare busta paga