La tredicesima mensilità è un’importante istituzione nel panorama lavorativo italiano. Si tratta di una gratifica economica che viene erogata ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, contribuendo a sostenere le spese nel periodo natalizio.
È regolamentata dalla legge 350/2001, che stabilisce le modalità e le tempistiche di pagamento per le diverse categorie di lavoratori. Questo elemento retributivo rappresenta un’esigenza significativa per molti, in quanto coincide con un momento di maggiori spese e festività.
Significato della tredicesima
La tredicesima si configura come un’importo aggiuntivo che viene corrisposto ai lavoratori per il mese di dicembre. Per calcolarla, è sufficiente moltiplicare la retribuzione mensile lorda per i mesi effettivamente lavorati e dividere il risultato per dodici.
La mensilità viene maturata solo se sono stati effettuati almeno quindici giorni di lavoro. Questa formula consente ai dipendenti di ricevere un compenso che può variare a seconda delle ore lavorate e del contratto di lavoro.
Anche i pensionati beneficiano di questo pagamento, poiché l’importo corrisponde a una mensilità aggiuntiva del trattamento percepito. È quindi un elemento essenziale per la programmazione economica di molti cittadini.
Importanza della mensilità extra
Non solo la tredicesima ha un significato economico, ma anche sociale, poiché rappresenta un supporto fondamentale in un periodo dell’anno caratterizzato da spese elevate per regali, cibo e festeggiamenti.
Per molti lavoratori, la tredicesima è un’opportunità per affrontare più serenamente le festività, alleggerendo il peso delle spese e permettendo di vivere il Natale con maggiore tranquillità.
Inoltre, per i dipendenti pubblici e privati con figli a carico, si aggiunge anche il bonus Natale, un contributo economico per supportare ulteriormente le famiglie.
In molti casi, questo pagamento non è solo una gratifica, ma una vera e propria risorsa per far fronte a necessità quotidiane.
Pur essendo una misura di diritto, non tutte le categorie di lavoratori vi hanno accesso. Restano esclusi dal pagamento quelle figure lavorative come i parasubordinati, i lavoratori autonomi e i disoccupati percettori della Naspi, il che pone un problema di equità.
L’importanza della tredicesima si riflette anche nella sua integrazione nei contratti collettivi nazionali, che, a seconda del settore, stabiliscono specifiche tempistiche e modalità di pagamento, influenzando così il benessere economico dei lavoratori durante le festività.
Data di pagamento per i lavoratori dipendenti
Settore pubblico
Nel settore pubblico, la tredicesima mensilità viene solitamente erogata in date precise stabilite dalla legge 350/2001. Per i dipendenti statali, il pagamento della tredicesima avviene in base all’allegato 1 della suddetta legge.
Gli insegnanti delle scuole materne ed elementari, in particolare, ricevono l’accredito il quattordicesimo giorno del mese. Se questa data cade di sabato, come nel caso di quest’anno, il pagamento viene anticipato al primo giorno utile. Pertanto, il personale scolastico ha ricevuto la propria gratifica il 16 dicembre.
Anche per il personale amministrato dalle direzioni provinciali del Tesoro, il pagamento si svolge il giorno quindicesimo del mese, ma in caso di coincidenza con la domenica, come accaduto nel 2024, l’accredito è stato anticipato a venerdì 13 dicembre per garantire che tutti i beneficiari ricevano la somma senza ritardi.
Settore privato
I dipendenti del settore privato devono considerare che la tredicesima fa parte della contrattazione collettiva, quindi la data di pagamento può variare in base al contratto collettivo di settore. Ad esempio, i lavoratori impiegati nel commercio e nei metalmeccanici ricevono la tredicesima entro il 24 dicembre, normalmente tra il 15 e il 20 dicembre, a seconda degli accordi sindacali.
A differenza degli altri settori, nel comparto edile non si riceve direttamente la somma in busta paga; le imprese versano il contributo alla Cassa Edile, la quale provvede a distribuirlo ai lavoratori secondo scadenze stabilite. Questo sistema di gestione implica che i dipendenti possano vedere l’attesa gratifica natalizia arrivare in date flessibili.
In generale, è importante notare che i destinatari della gratifica dovrebbero essere a conoscenza delle specifiche date di accredito relative al proprio contratto di lavoro e settore, per programmare al meglio le proprie spese durante le festività.
Calcolo della tredicesima
Lavoratori dipendenti
Il calcolo della tredicesima per i lavoratori dipendenti è un aspetto fondamentale da comprendere per chi attende questa mensilità extra. In generale, l’importo della gratifica viene determinato moltiplicando la retribuzione mensile lorda per i mesi di lavoro effettivo, il risultato ottenuto viene poi diviso per 12.
È importante notare che il mese viene considerato valido solo se il lavoratore ha svolto almeno 15 giorni di lavoro. Pertanto, questa modalità di calcolo premia in modo proporzionale chi ha una presenza lavorativa continua rispetto a chi ha contratto più brevi.
I lavoratori con contratti a tempo determinato o indeterminato, apprendisti e anche coloro con contratti part-time hanno diritto a ricevere questa gratifica, a condizione che rispettino i criteri di lavoro necessari.
Inoltre, anche se la gratifica viene percepita come una mensilità aggiuntiva, i lavoratori dovrebbero fare attenzione alla tassazione applicata. Infatti, rispetto alla retribuzione ordinaria, sulla tredicesima non si applicano le detrazioni d’imposta per lavoro dipendente né per i familiari a carico.
Questo significa che l’Irpef da versare sarà più elevato, risultando in un netto mensilmente inferiore. Nonostante vi siano state proposte di legge per una possibile detassazione della tredicesima, queste non hanno mai visto l’approvazione.
Pensionati
Per i pensionati, la tredicesima rappresenta un momento di grande attesa. L’importo della gratifica corrisponde a una mensilità aggiuntiva rispetto al trattamento pensionistico percepito. I pensionati ricevono l’accredito della loro tredicesima il primo giorno bancabile del mese di dicembre.
Quest’anno, questa data è coincisa con il 2 dicembre, quando l’Inps ha provveduto a calcolare e versare sia la pensione mensile che l’importo aggiuntivo della tredicesima. Gli utenti che ricevono la pensione tramite conto corrente bancario o postale sono stati i primi a beneficiare di questo accreditamento.
In aggiunta, per coloro che riscuotono il cedolino di pensione in contante, sono state stabilite specifiche date di ritiro in base all’ordine alfabetico dei cognomi. Ciò ha consentito un’organizzazione più agevole e rapida nel processo di erogazione della tredicesima.
I pensionati con cognomi dalla A alla C hanno potuto ritirare la loro pensione il 2 dicembre, mentre i successivi gruppi hanno avuto date di ritiro alternate dal 3 al 5 dicembre. Questa diversa modalità di pagamento ha contribuito a gestire efficacemente il flusso di pensionati negli uffici postali, evitando lunghe attese.
A chi spetta la tredicesima
Dipendenti a tempo determinato e indeterminato
La tredicesima mensilità, secondo quanto stabilito dalla legge, è un diritto dei dipendenti a tempo determinato e indeterminato, come previsto dalla normativa vigente.
Questo include anche gli apprendisti e i lavoratori part-time, che, seppur con proporzioni differenti in base alle ore lavorate, hanno diritto a ricevere quest’importante gratifica. Rispetto ad altri bonus extracontrattuali, come la quattordicesima o la quindicesima, che possono essere ricevuti solo da determinate categorie di lavoratori, la tredicesima rappresenta un beneficio universale, garantito per legge.
La somma è calcolata in proporzione ai mesi effettivamente lavorati nel corso dell’anno, e ogni mese di lavoro deve comprendere almeno 15 giorni per essere considerato ai fini del calcolo. Questo sistema di accumulo consente ai lavoratori di ricevere una mensilità extra, utile soprattutto nel periodo natalizio quando le spese tendono ad aumentare.
Lavoratori domestici e pensionati
Anche i lavoratori domestici, come colf, badanti e babysitter, rientrano tra coloro ai quali spetta la tredicesima. Essi, infatti, sono tutelati dalla medesima normativa che regola l’erogazione della gratifica per i dipendenti in altri settori.
Per quanto riguarda i pensionati, la situazione si presenta leggermente differente: l’importo della tredicesima è calcolato come una mensilità aggiuntiva sulla pensione percepita. I pensionati, inclusi coloro che ricevono la pensione di reversibilità, hanno quindi diritto a questa forma di gratifica, che viene generalmente accreditata in concomitanza con il pagamento della pensione mensile.
Nel 2024, per esempio, l’accredito della tredicesima per i pensionati è avvenuto il 2 dicembre, in modo da garantire un’apertura anticipata in prossimità delle festività natalizie.
Occorre sottolineare che per alcune categorie lavorative specifiche, come i lavoratori parasubordinati o i freelance, non è previsto alcun diritto alla tredicesima.
A loro è riservato un sistema differente di erogazione delle retribuzioni, pertanto sono esclusi dalle tutele normative sulla tredicesima. Gli stessi disoccupati percettori di Naspi non possono beneficiare della gratifica natalizia, evidenziando ulteriormente le distinzioni tra diverse categorie lavorative e la loro accesso ai diritti previdenziali.
Categorie escluse dalla tredicesima
Lavoratori parasubordinati
I lavoratori parasubordinati, che operano con contratti di collaborazione coordinata e continuativa o mediante contratti a progetto, non hanno diritto alla tredicesima mensilità. Questa categoria di lavoratori è considerata al di fuori dell’ambito di applicazione della normativa che regola la gratifica natalizia.
Le loro condizioni di lavoro, infatti, rientrano in un sistema di retribuzione differente, privo di taluni diritti spettanti ai lavoratori dipendenti.
La mancanza di un contratto di lavoro dipendente implica che non vengano applicate le stesse garanzie economiche, come la tredicesima, che rimane una prerogativa esclusiva dei dipendenti a tempo determinato e indeterminato.
In questo contesto, i lavoratori parasubordinati possono non godere delle stesse tutele e benefici, risultando penalizzati rispetto ai loro colleghi con contratti di lavoro subordinato.
Disoccupati e autonomi
Un altro gruppo che non beneficia della tredicesima è costituito dai disoccupati, in particolare coloro che percepiscono la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (Naspi). Questa indennità, infatti, non è assimilabile a una forma di retribuzione per lavoro svolto, motivo per cui non garantisce il diritto a un’ulteriore mensilità come la tredicesima.
Allo stesso modo, i lavoratori autonomi, inclusi i liberi professionisti e gli imprenditori, non ricevono la tredicesima mensilità. La loro retribuzione è strutturata in modo diverso, basandosi sulle fatture emesse e sugli incassi.
Questo implica che non esiste un’udienza mensile fissa e gli autonomi devono gestire le proprie finanze in modo differente. Sebbene possano avere accesso a determinati bonus o deduzioni fiscali, non rientrano nella normativa che garantisce la tredicesima ai lavoratori dipendenti.
Questa divisione tra categorie lavorative dimostra come il sistema di remunerazione e i diritti previdenziali siano strettamente connessi al tipo di contratto di lavoro. La tredicesima rappresenta un’importante tutela economica per i lavoratori dipendenti, ma non riesce a estendersi a tutte le categorie lavorative, lasciando alcune di esse in una situazione di svantaggio.
Tassazione della tredicesima
Detrazioni d’imposta
La tredicesima mensilità è soggetta a un diverso regime fiscale rispetto agli stipendi ordinarî. Infatti, essa è priva di detrazioni d’imposta per lavoro dipendente e non beneficia, come invece avviene per le normali mensilità, delle detrazioni per i familiari a carico.
Di conseguenza, i lavoratori si trovano a dover affrontare un’imposizione fiscale maggiore sulla gratifica natalizia, percependo un importo netto più ridotto rispetto a quello che potrebbero aspettarsi da un pagamento mensile ordinario.
Questa peculiarità della tredicesima è stata oggetto di discussione negli ambienti politici e sociali, ma ad oggi non ci sono stati sviluppi concreti per l’introduzione di misure di detassazione per questa mensilità.
Impatto sul netto in busta paga
L’impatto della tassazione sulla tredicesima si ripercuote in maniera diretta sul netto che i lavoratori ricevono in busta paga. Poiché l’Irpef viene calcolata sul totale della retribuzione lorda, l’assenza di detrazioni porta a un’imposizione maggiore, facendo sì che la somma finale accreditata sia decisamente inferiore rispetto a quanto inizialmente previsto.
Questo aspetto è particolarmente rilevante in un periodo dell’anno in cui le spese tendono ad aumentare, come durante le festività natalizie, generando una certa insoddisfazione tra i lavoratori. La tredicesima, infatti, viene spesso vista come un sostegno economico fondamentale per affrontare le spese di Natale e altre esigenze familiari. Sebbene quest’importo aggiuntivo sia atteso con impazienza, la parte che si riduce a causa della tassazione risulta un fattore di frustrazione per molti.
Nel contesto attuale, la questione della tassazione sulla tredicesima rimane un tema caldo di dibattito sia tra le organizzazioni sindacali che tra le istituzioni. Le proposte di riforma si susseguono, e diverse forze politiche hanno manifestato intenzioni di rendere la tredicesima meno gravosa dal punto di vista fiscale.
Tuttavia, per il momento, i lavoratori devono continuare a pianificare le proprie finanze tenendo conto di questa realtà. I datori di lavoro, dal canto loro, sono tenuti a rispettare le normative vigenti, garantendo l’erogazione della tredicesima secondo le leggi e le contrattazioni collettive, sebbene non possano influenzare direttamente l’importo netto percepito dai dipendenti.
Date di pagamento specifiche
Settore commerciale e metalmeccanico
Per i dipendenti dei settori commerciale e metalmeccanico, le date di pagamento della tredicesima mensilità sono stabilite dalla contrattazione collettiva nazionale. Secondo quanto previsto dal Ccnl, i lavoratori del settore commerciale devono ricevere la tredicesima entro il 24 dicembre, così come i colleghi del comparto metalmeccanico.
Tuttavia, la maggior parte delle aziende tende a effettuare il pagamento tra il 15 e il 20 dicembre, con la possibilità di variazioni in base agli accordi specifici tra sindacati e datori di lavoro. Questa tempistica ha lo scopo di garantire che i lavoratori possano disporre della gratifica prima delle festività natalizie, permettendo loro di far fronte alle spese tipiche di questo periodo.
È importante che i lavoratori siano a conoscenza delle scadenze previste dal proprio contratto di lavoro, in modo da poter pianificare le proprie spese in modo efficace.
Inoltre, nel settore dell’edilizia, la gestione della tredicesima presenta ulteriori peculiarità; infatti, le aziende non pagano direttamente il dipendente, ma versano l’importo alla Cassa Edile, che successivamente si occupa di erogare la gratifica secondo scadenze definite.
Istituzioni scolastiche e altre pubbliche amministrazioni
Nel settore pubblico, le date di pagamento della tredicesima seguono regole specifiche stabilite dalla legge 350/2001. Gli insegnanti, ad esempio, sono soggetti a tempistiche diverse a seconda del proprio contratto. Per i docenti delle scuole materne ed elementari, l’accredito avviene il quattordicesimo giorno del mese, che quest’anno cade il 14 dicembre, un sabato, portando quindi all’anticipazione del pagamento al giorno lavorativo precedente, ovvero venerdì 13 dicembre.
Il personale supplente, invece, riceverà la propria gratifica il lunedì successivo, 16 dicembre. Per quanto riguarda il restante personale pubblico, i lavoratori amministrativi delle direzioni provinciali del Tesoro seguiranno un calendario simile, con il pagamento fissato per il quindicesimo giorno del mese. Anche in questo caso, la coincidenza con la domenica porterà a una modifica della data, anticipando l’accredito al 13 dicembre.
Queste disposizioni evidenziano l’importanza di conoscere le tempistiche relative al pagamento della tredicesima, poiché possono variare significativamente a seconda della tipologia di contratto e del settore di impiego, consentendo ai lavoratori di organizzare meglio le proprie finanze nel periodo festivo.
Bonus Natale
Requisiti per l’erogazione
Il bonus Natale è un contributo destinato a dipendenti pubblici e privati con specifici requisiti. Per poter beneficiare di questa misura, è necessario avere almeno un figlio a carico e un reddito annuo non superiore ai 28mila euro.
Questa iniziativa, introdotta dal Decreto Omnibus (113/2024), rappresenta un anticipo del bonus Befana e mira a fornire un aiuto economico durante le festività natalizie. È importante sottolineare che il bonus è accessibile solo a coloro che rientrano nei parametri stabiliti dalla normativa vigente, garantendo così un sostegno mirato a famiglie con un reddito limitato.
Procedura per la richiesta del bonus
La procedura per richiedere il bonus Natale varia in base alla tipologia di lavoratore. Per i dipendenti che lavorano con un sostituto d’imposta, il bonus viene solitamente erogato automaticamente, senza la necessità di presentare ulteriori documentazioni.
Tuttavia, per coloro che non beneficiavano di un sostituto d’imposta, come i lavoratori domestici, la richiesta dovrà essere effettuata tramite la dichiarazione dei redditi del 2025. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che tali lavoratori possono recuperare il bonus in fase di dichiarazione fiscale.
La scadenza per la presentazione della domanda e la relativa tempistica di erogazione possono differire a seconda delle condizioni dei singoli lavoratori. I destinatari della misura, stimati in oltre 4,5 milioni, possono così attivarsi per ricevere un’assistenza economica proprio nei periodi in cui le spese familiari tendono ad aumentare.
Ciò rappresenta un elemento di fondamentale importanza, poiché molte famiglie dipendono da questo tipo di supporto per affrontare le festività con maggiore serenità.
In questo contesto, il bonus Natale si configura come una risorsa preziosa, contribuendo a mitigare le difficoltà economiche che alcuni nuclei familiari possono sperimentare durante il periodo natalizio. È cruciale che i lavoratori siano informati sui requisiti e sulle modalità di richiesta, affinché possano sfruttare al meglio questa opportunità.
Le aziende e le istituzioni, dal canto loro, sono incoraggiate a sensibilizzare i propri dipendenti riguardo alle potenzialità di questa misura, rendendo accessibili le informazioni necessarie per la richiesta del bonus.